NANA ONISHI
Natura morta
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INAUGURAZIONE: Sabato, 27 Settembre 2003 – Ore 18.00
29 Settembre 2003 – 22 Dicembre 2003
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Nata a Tokio, ha studiato pittura presso il prestigioso College of Art di Kanazawa, perfezionandosi poi in fotografia, arte contemporanea e installazioni presso il Pratt Institute di New York, dove attualmente risiede. La Onishi ha partecipato sia a mostre personali (”Body/Liquid”, Language, New York, 2001) che a diverse collettive come ”Artists in the Marketplace” (1997, The Bronx Museum of the Arts, New York), ”Reactions” (2002, Exit Art, New York) e alla Biennale di Venezia nel 2001 nell’esposizione collettiva ”Markers”.
La mostra veronese è il frutto di un particolare attaccamento all’Italia da parte di questa giovane artista che nel 1993 soggiorna per motivi di studio alcuni mesi a Venezia.
Nelle sue opere rivisita alcuni dei temi più tradizionali legati alla creazione artistico-letteraria giapponese, come lo scorrere inesorabile del tempo, la memoria, la morte, elaborati con dei mezzi espressivi tipicamente contemporanei, come la fotografia, la pittura astratta e installazioni multimediali.
”Il mio scopo” afferma è quello di sondare il fluido confine tra bellezza e decadimento fisico, tra vita e morte, utilizzando materiali organici – fiori, carne macellata – in diverse combinazioni e configurazioni cromatiche”. La ricca tradizione artistica giapponese, che da sempre celebra tutto ciò che è prezioso ma di breve durata, influenza il suo lavoro, che associa sempre bellezza a fragilità. Tutti i sensi devono cooperare al godimento dell’opera e perciò anche l’olfatto viene stimolato dalle sue installazioni: il profumo dei fiori freschi imbriglia la memoria, fa irrompere immagini ed emozioni dimenticate o latenti, entra empaticamente nel profondo offrendo queste opere come metafore del dolore per la perdita del passato o della gioia per la sua inaspettata e gradita ricomparsa.
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