FABIO SANDRI

IO | N

Fabio Sandri, IO-N, 2021
INAUGURAZIONE: 

Dal 07 Giugno al 29 Luglio 2021 – Da Lunedì a Venerdì, Ore 10.00 – 18.30. 

DOVE: 

Gaggenau DesignElementi Hub – Corso Magenta 2 (cortile interno), Milano.

A cura di SABINO MARIA FRASSA

Tornano le mostre di Gaggenau e Cramum che, in collaborazione con DesignElementi, presentano il nuovo progetto artistico “Extraordinario, ideato da Sabino Maria Frassà per ricominciare a pensare realmente al futuro. Nel 2021 gli spazi di Roma e Milano saranno animati dalle quattro mostre di “Extraordinario”, ispirate agli elementi alla base della storia di Gaggenau: il vetro, il metallo, il legno, la luce e l’invisibilità. Fulvio Morella, Francesca Piovesan, Fabio Sandri e il duo TTozoi ci guideranno alla scoperta della extraordinarietà che ci circonda e da cui dobbiamo ripartire. Filo conduttore di tutte le mostre sarà la riflessione sul coesistere con gli altri nello spazio urbano, sociale e architettonico.

Il nuovo ciclo artistico “Extraordinario” di Gaggenau e Cramum parte il 7 giugno dall’hub di Milano con la mostra “IO | N” a cura di Sabino Maria Frassà e dedicata al Maestro della fotografia off-camera Fabio Sandri. L’artista attraverso le sue grandi installazioni fotografiche, realizzate senza l’ausilio della macchina fotografica, indaga il sempre più labile confine tra noi e gli altri. La mostra è costruita per essere un percorso – grazie e attraverso lo spazio – di presa di coscienza dell’altro da sé, del Noi (da cui la natura quasi palindroma del titolo Io-Noi).

Per Sandri non esiste alcun grado di separazione tra l’io e l’altro da séChi sono io? Io sono la realtà in cui esisto, mai da solo. Sono quindi anche tutto ciò che è altro da me in questa stanza e nello spazio. Sono a ben pensarci quell’infinito NOI a cui l’artista dà forma e sostanza attraverso la lucespiega il curatore Sabino Maria Frassà.
L’arte di Fabio Sandri utilizza proprio la luce come strumento fondamentale della conoscenza, o meglio del disvelamento del reale, e si caratterizza per una concezione plastica del medium fotografico, indagato nella sua essenza, ovvero quale impronta su supporto fotosensibile a contatto diretto con la materialità dei luoghi o quale impronta continua del divenire temporale. Presenza umana e fisicità temporale precipitate nel materiale fotografico, opere in cui si sommano a volte impronte di film a quelle della situazione ambientale in processi aperti di costruzione.

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