Shilpa
Gupta

Shilpa Gupta (1976) vive e lavora a Mumbai, in India, dove ha studiato scultura alla Sir J.J. School of Fine Arts. La sua ricerca si concentra sui conflitti etnici, sulla repressione delle libertà individuali in nome della sicurezza nazionale, sulle tensioni e paure globali che inaspriscono le misure di sorveglianza e costrizione, sull’esistenza dei confini, svelandone le funzioni arbitrarie e insieme repressive. Shilpa Gupta, attraverso installazioni (spesso interattive), video e fotografia, cerca di portare in evidenza i limiti dell’epoca del capitalismo avanzato, dove spesso la tecnologia è usata per scopi di controllo, per porre frontiere invece che per favorire la libera circolazione delle idee.
Ha tenuto mostre personali al Contemporary Arts Center di Cincinnati, Arnolfini a Bristol, OK a Linz, Museum voor Moderne Kunst ad Arnhem, Voorlinden Museum and Gardens a Wassenaar, Kiosk a Gent, Bielefelder Kunstverein, La synagogue de Delme Contemporary Art Center e Lalit Kala Akademi a Nuova Delhi. Ha presentato un progetto personale a “My East is Your West”, una mostra congiunta India-Pakistan di due persone, della Fondazione Gujral a Venezia nel 2015.
Il lavoro di Gupta è stato esposto nelle principali istituzioni e musei internazionali come Tate Modern, Museum of Modern Art, Louisiana Museum, Centre Pompidou, Serpentine Gallery, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Mori Museum, Solomon R. Guggenheim Museum, ZKM, Kiran Nadar Museum e Fondazione Devi Arte.
Shilpa Gupta ha partecipato alla 58° Biennale di Venezia curata da Ralph Rugoff (2019), Kochi Muziris Biennale (2018), NGV Triennale (2017), Berlin Biennale (2014), New Museum Triennale (2009), Sharjah Biennial a cura di Yuko Hasegawa (2013), Lyon Biennale a cura di Hou Hanru (2009) , Biennale di Gwangju diretta da Okwui Enwezor e curata da Ranjit Hoskote (2008), Triennale di Yokohama curata da Hans Ulrich Obrist (2008) e Biennale di Liverpool curata da Gerardo Mosquera (2006). Ha esposto in biennali ad Auckland, Brisbane, Seoul, Havana, Sydney, Yogyakarta, Echigo-Tsumari, Shanghai, Houston e altri. Nel 2017, ha partecipato alla Biennale di Göteborg curata da Nav Haq.
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