BRIDGET MOSER
in FREEDOM
INAUGURAZIONE:
08 Marzo 2025 – Dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.
Fino al 15 Marzo 2025.
La galleria Artericambi è lieta di annunciare la sua partecipazione a FREEDOM, mostra diffusa promossa da ArtiVer, rete per la valorizzazione dell’arte contemporanea a Verona, e dal Comune di Verona – Assessorato alla Parità di Genere, nell’ambito delle iniziative per la Giornata Internazionale per i Diritti delle Donne.
All’esposizione prenderanno parte sei gallerie d’arte contemporanea della città (Artericambi Gallery, Galleria Gaburro, Galleria dello Scudo, Studio la Città, Kromya Art Gallery e Marcorossi artecontemporanea) e la GAM – Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, ciascuna presentando una o più opere di artiste e artisti italiani e internazionali. Il tema scelto, “Il potere delle donne“, esplora il concetto di potere non come imposizione e controllo, ma come possibilità di adottare nuovi modelli di riferimento. Un tema interpretato sia come sostantivo (il potere, la capacità) che come verbo, nelle sue molteplici sfaccettature: il potere di essere, di fare, di decidere e di incidere.
Per l’occasione, Artericambi presenterà il video inedito A Malevolently Bad Map di Bridget Moser, artista canadese che da anni lavora tra performance, video e installazione, esplorando con ironia e intelligenza le dinamiche del quotidiano, le ansie contemporanee e le contraddizioni della società. Il suo linguaggio che mescola teatro, stand-up comedy, e sperimentazione visiva, termina nella realizzazione di opere d’arte che oscillano tra il surreale e il profondamente umano.
Il video A Malevolently Bad Map si lega al tema della mostra mettendo in discussione il concetto di potere in relazione all’identità femminile e alle aspettative sociali. Giocando con le aspettative e le narrazioni imposte, il video esplora i concetti di potere, autodeterminazione e fallimento. Attraverso un’estetica essenziale e un tono a tratti assurdo, Moser riflette sulle possibilità di riscrivere il proprio ruolo e di ridefinire le convenzioni che influenzano la costruzione dell’identità e della percezione di sé.