AGNESE GALIOTTO

Pensare come una montagna – Il biennale delle Orobie

Agnese Galiotto, Migratori, 2024 – Still da video

Agnese Galiotto, Migratori, 2024 – Still da video

INAUGURAZIONE: 

8 Febbraio 2025.

Fino a Maggio 2025.

DOVE: 

GAMeC | San Pellegrino Terme.

Direzione artistica: LORENZO GIUSTI

Associate Curators: SARA FUMAGALLI e MARTA PAPINI

Dopo i primi due cicli di eventi realizzati nel 2024, anche per tutto il 2025 il programma biennale della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo coinvolgerà in modo attivo le comunità del territorio provinciale grazie alla partecipazione di artiste e artisti internazionali.

Tra Bergamo e numerosi comuni delle valli e della pianura bergamasca si concentreranno nell’arco dell’anno i lavori, tra gli altri, di Atelier dell’Errore, Cecilia Bengolea, Bianca Bondi, Maurizio Cattelan, Abraham Cruzvillegas, Asunción Molinos Gordo, Francesco Pedrini, Julius von Bismarck, a cui si aggiungono le produzioni filmiche a firma di Michela de Mattei e Invernomuto, Agnese Galiotto, Giulio Squillacciotti.

Nel 2024 la GAMeC di Bergamo ha lanciato Pensare come una montagna, un programma culturale diffuso che proseguirà per tutto il 2025 coinvolgendo il territorio della Provincia di Bergamo, dalle zone prealpine ai paesi delle valli bergamasche, fino ai parchi urbani del capoluogo e dei Comuni della pianura; un percorso di condivisione di esperienze artistiche che la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea ha deciso di attivare con le comunità locali per riflettere sui temi della sostenibilità e della collettività, e, parallelamente, per avviare un dibattito sul ruolo dell’istituzione artistica nel contesto territoriale.

Pensato come format biennale alternativo – e per questo recentemente rinominato Il Biennale delle Orobie – Pensare come una montagna fonda la propria progettualità su tre principi cardine, alternativi a quelli tradizionali: “più localizzata”, “a lungo termine” e “in scala”. Il Biennale delle Orobie è infatti un evento che si tiene non “ogni due anni”, ma “per due anni” e che non accade “in un luogo”, ma “con un luogo”, realizzando progetti nati dall’incontro tra artisti internazionali e comunità locali su una scala non “la più grande possibile”, ma sostenibile e variabile in relazione alla portata di ogni singolo contesto.

Il territorio di Bergamo è chiamato “orobico” in ragione del ventaglio prealpino che lo abbraccia, un’area che si estende dall’arco montano delle Orobie alla pianura bergamasca e che comprende le valli Brembana, Seriana, di Scalve e Imagna. Il Biennale delle Orobie asseconda il desiderio di raccontare questo luogo, questo ecosistema fatto di comunità umane e non umane, in una forma non canonica e non iconica, capitalizzando il patrimonio di esperienze condivise durante la pandemia, con l’impegno di non abbandonare le riflessioni elaborate in quel periodo così fertile di buoni propositi per il futuro, tenendo viva la loro memoria e adattandole al corso dei tempi.

PROGRAMMA

Sotto la direzione artistica di Lorenzo Giusti, anche nel 2025 il programma biennale diffuso della GAMeC presenterà una ricca serie di progetti artistici sul territorio della Provincia di Bergamo, con particolare attenzione alle zone di montagna, le valli bergamasche e alle aree verdi urbane.

Organizzato in tre cicli di eventi – che saranno inaugurati rispettivamente l’8 febbraio, il 7 giugno e il 4 ottobre – il programma vedrà la partecipazione di artiste e artisti internazionali impegnati nello sviluppo di progetti nati dall’incontro con le comunità locali.

FEBBRAIO – MAGGIO

Il primo ciclo del 2025 si aprirà con una tournée nelle valli bergamasche di tre film prodotti dalla GAMeC a firma di Michela de Mattei e Invernomuto, Agnese Galiotto, e Giulio Squillacciotti, che toccherà, tra gli altri, i comuni di Vedeseta (Val Taleggio), Gromo (Val Seriana), Averara (Val Brembana) e Gorno (Val del Riso) e sarà accompagnata da una serie di conversazioni con gli autori negli spazi della GAMeC. In occasione dell’inaugurazione, a San Pellegrino Terme si terrà una proiezione speciale dei tre film.

Migratori di Agnese Galiotto si snoda lungo la rotta migratoria naturale che attraversa l’Italia e si estende sino al nord Africa, nei percorsi seguiti da molte specie di uccelli. Questo corridoio di volo connette diversi ecosistemi, sottolineando quanto questi fenomeni siano cruciali per la biodiversità e la sostenibilità ecologica delle Alpi e delle aree circostanti. Migratori si concentra sulla complessa interazione tra essere umano e natura, ma la narrazione suggerisce anche una riflessione sul rapporto tra osservazione scientifica e libertà animale: i protagonisti sono infatti ornitologi che osservano, misurano e registrano i dati degli uccelli migratori. Sembra difficile poter conoscere la natura senza farne esperienza diretta: una pratica che si articola in un rapporto di amore, empatia, e potere.

Pensare come una montagna è un progetto di GAMeC.