MARCO DI GIOVANNI

Una siderurgica storia d’amore

Marco Di Giovanni, 2003

.
INAUGURAZIONE:  Sabato, 01 Febbraio 2003 – Ore 18.30

03 Febbraio 2003 – 02 Aprile 2003

.
A cura di ALBERTO ZANCHETTA con testi in catalogo di ALFREDO SIGOLO

Arte e Ricambi ospita la terza personale di Marco Di Giovanni, giovane di origine abruzzese.
Installazioni e performance caratterizzano i progetti ambientali di Di Giovanni, che non si presentano mai collocati o insediati nello spazio, quanto piuttosto insorti, emersi da esso: con lo spazio coincidono, lo determinano, ne sono il sistema vascolare affiorato.

Una grande installazione contamina lo spazio della galleria con pesanti residuati industriali. Strane appendici tubolari sotterranee, sporche e pesanti, sbucano dal pavimento e dai muri, generando strutture siderurgiche aliene che paiono in lenta, irregolare moltiplicazione. Disordine e delirio: all’interno di condotti e tunnel apparentemente muti, morti, si nascondono deserti inesplorati o remote galassie, realtà contraddittorie abitate da personaggi surreali, emersi dall’abisso di una coscienza collettiva.

Sbirciare attraverso gli oculari innestati sulle superfici ferrose è come spiare attraverso il buco della serratura nella stanza di una memoria universale, dove paura dell’ignoto e desiderio di libertà assumono forma e vita, (s)vestendo i panni di un musicista e di gioiose baccanti, interpretati dai performer che “abiteranno” l’installazione durante l’inaugurazione. Suoni e profumi, luce e calore trasudano dalle rugginose strutture industriali. La lontananza astrale diventa vicinanza ironica e paradossale a pochi centimetri dal naso, l’ordine apparente è sovvertito da una realtà apocrifa, immaginifica e chiassosa.


La performance verrà  ripetuta in occasione della presentazione del primo catalogo monografico dedicato all’artista.

Marco Di Giovanni, Una siderurgica storia d'amore, 2003

_______________________________________________________________________________________

BIO

Nato a Teramo il 18 maggio 1976, Marco Di Giovanni vive e lavora tra Bologna, Imola e Teramo. Della sua attività  espositiva dal 1999, sono significative le personali del 2002 alla galleria Interno&DUMDUM di Bologna a cura di Alberto Zanchetta e alla galleria 10.2! di Milano a cura di Mirtha Paula Mazzocchi. Tra le collettive si ricordano, nel 2000, “Corsie” alla galleria 64Baricellarte di Baricella (BO), con testo critico di Fabio Cavallucci, nel 2001 “Sistemi analogici” presso la Otto gallery di Bologna, a cura di Alberto Zanchetta; sono del 2002 la doppia partecipazione a Miart, Fiera Milano, con le gallerie Otto gallery di Bologna e 10.2! di Milano, che gli sono valse l’acquisto di un’opera per il Museo del Presente alla Bovisa (MI), la partecipazione alla rassegna “Beyond the edge” a cura di Silvia Evangelisti, il 1° premio al Premio Stella per le Accademie di Crepellano (BO) e l’installazione con performance nella giornata inaugurale del festival internazionale di poesia, performance, video e musica, Polyphonix 40 di Parigi, a cura di Jean-Jacques Lebel, presso il Centre Cultural Canadien, Centre Pompidou.